domenica 11 ottobre 2015

Whiplash (2014)

Vincitore di tre premi Oscar (miglior sonoro, miglior montaggio e miglior attore non protagonista), Whiplash è un potente dramma musicale (diretto da Damien Chazelle), uno dei film più apprezzati della passata stagione negli States, che ci ha mostrato il talento di un attore fantastico come J.K. Simmons, premiato appunto con l'Academy Award per la sua splendida interpretazione dello spietato insegnante di musica Terence Fletcher. Nella pellicola il giovane Andrew (Miles Teller) studia batteria nella più importante scuola di musica di New York. Quando l'impassibile professor Fletcher lo nota, Andrew è molto eccitato ma non sa che di lì a poco sarà sottoposto a prove, esercizi e umiliazioni che trasformeranno la sua vita in un inferno rischiando anche di morire. Premesso che non conosco la batteria e non conosco neanche nessuna 'canzone' o cantante famoso (come quello citato nel film) questo prodotto mi ha deluso tanto. Non c'è un senso a questa storia, l'unica cosa che lascia intendere è che bisogna sempre sperare di raggiungere la meta prefissata, non farsi sopraffare dalle emozioni e cercare di essere il migliore, e di spingersi fino a superare il limite (del super sayan XD) come cerca di fare il professor Fletcher. La parte migliore di tutto il film (quello che più ho apprezzato) è stata la fantastica e magistrale interpretazione di un attore di grande valore come J.K. Simmons, potente nei movimenti e nel linguaggio, una scelta azzeccata per questo ruolo. La parte peggiore è ascoltare la batteria e non percepire neanche una differenza o capirne la difficoltà nel suonarla, sapere se quello che sento sia buono o no, sbagliato o meno.

Come sempre questi film per me abbastanza anonimi, vengono osannati, in America soprattutto, senza sapere il perché. Forse tanti avranno detto che se non conosci o apprezzi la musica jazz e i suoi miti non puoi capire il senso o le sfumature del suono, hanno ragione sì ma non credo che la batteria (jazz) come strumento sia tanto conosciuta e che la musica jazz sia osannata in tutto il mondo, a me personalmente la musica jazz non mi dispiace affatto. Avranno sicuramente detto che per qualsiasi amante della musica è commovente per la precisione con la quale Whiplash esegue le parti musicali, tarando l'abilità degli strumentisti a seconda di chi stia suonando (in alcuni casi a livello maniacale), scegliendo le partiture e le soluzioni meno commerciali (non ci sono brani realmente famosi al di fuori della cerchia degli amanti) per non portare mai il jazz allo spettatore ma lasciare che accada il contrario, mantenendo così un'integrità e una serietà da applausi. Ma a me proprio non mi ha convinto, lo spettatore deve sapere prima di cosa parla e conoscere tutto, in questo caso musica, strumento e suonatori famosi per apprezzarlo di più il film?
Non credo ma forse è quello che il regista voleva, un prodotto di alta qualità, sia chiaro, ben recitato, ben sceneggiato e ben montato, ma in quanto prodotto studiato con astuzia. perché anche se si parla di maratone e non di musica jazz in questo film non fa alcuna differenza perché se Andrew fosse stato un aspirante maratoneta e Terence il suo allenatore, sarebbe stata la stessa cosa. Godibile, encomiabile per i suoi tanti pregi, ma carente riguardo proprio a l'ingrediente che avrebbe dovuto esserne la base: la follia. Folle è un ragazzo che rinuncia all'amore, si fa sanguinare le mani e rischia la vita in un incidente d’auto per suonare la batteria, per essere 'Il Migliore'. Folle è un insegnante che picchia i suoi studenti perché non sanno tenere il tempo, li mortifica chiamandoli “palla di lardo” (Full Metal Jacket docet) e sottoponendoli alla pubblica umiliazione. Folle, certo, come lo è per certi versi l’arte quando coinvolge a tal punto chi la crea da costringerlo a sacrificare tutto pur di riuscire nel suo proposito: riproporre la vita, le sue tante contraddizioni, attraverso la bellezza, sia essa un’esecuzione alla batteria, una pittura su tela o un romanzo. Il problema è che la follia di Whiplash non è sentita, ma parte di un prodotto ben confezionato e che alla fine lascia non dico delusi, ma freddi, non aggiunge nulla, nel cuore dello spettatore, su quello che già sapeva della vita. Il film si conclude poi in maniera anonima, ma alla fine, è bravo o no a suonarla la batteria? c'è la fatta a raggiungere il livello che il professore  (un mix tra "Nosferatu" e "Mussolini") voleva e cercava? da come finisce sembrerebbe di sì, ma io come faccio a saperlo se non so niente di jazz e batteria! In ogni caso discreto ed interessante pellicola da vedere. Voto: 7-

Nessun commento:

Posta un commento